Ultimi restauri

Un complesso lavoro di restauro nel Castello Sforzesco, iniziato nel 2010,  oltre a consolidare la struttura ha restituito e armonizzato gli interventi che si sono susseguiti nel Castello dalla fine dell'Ottocento con Luca Beltrami agli anni Cinquanta con lo Studio BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers). In questa occasione sono stati puliti e portati alla luce anche gli intonaci dipinti e graffiti nell'Ottocento riconoscibili sulle pareti della Corte Ducale e sulla facciata dell'edificio verso il  Cortile delle Armi, attuale sede della Raccolta delle Stampe "Achille Bertarelli" e dell'Archivio Fotografico. 
 

Torre del Filarete

Ricostruita da Luca Beltrami e inaugurata nel 1905, la Torre è stata consolidata e ripulita nell’ultima campagna di restauri. Il recupero, durante i lavori, delle iscrizioni dei nomi dei venti (SEPTENTRIO, EURUS, CHAURUS, FAVONIUS, APHRICUS, AUSTER, SOLANUS, AQUILO) incisi intorno alla lanterna ottagonale, suggerisce che Beltrami l’abbia concepita come Torre dei Venti.
Sono stati ripuliti i rilievi marmorei e le decorazioni dipinte, scelti da Beltrami per ornare la torre. Tra le imprese sforzesche che affiancano la statua di Sant’Ambrogio, contrassegnate dalle iniziali dei Signori di Milano, risulta curiosa la cifra di Beatrice d’Este, (BE), dipinta dopo quella di Ludovico il Moro (LU). Trattandosi dell’unica consorte di uno Sforza commemorata sulla torre, si è ipotizzato che Luca Beltrami abbia voluto lasciare le sue iniziali (LU BE).

Ospedale Spagnolo

La decisione, nel 2012, di spostare la Pietà Rondanini, ultimo capolavoro di Michelangelo, in altra collocazione rispetto al Museo d'Arte Antica, ha portato alla scelta dell’Ospedale Spagnolo. Dal 2013 sono quindi iniziati i restauri dell’antico Ospedale, delle sue strutture e degli affreschi cinquecenteschi. Sono tornate alla luce vaste parti di decorazioni con stemmi nobiliari, finte trabeazioni e, sulle crociere, ghirlande con i nomi degli Apostoli e  vele ornate dai versetti del Credo apostolico. Sono inoltre emerse tracce dell’altare in cui si celebravano le funzioni religiose nell’Ospedale. 

Rocchetta

Lavori intrapresi sulle volte dei portici della Rocchetta dal 2012 hanno rivelato le tracce delle decorazioni volute dall’architetto Luca Beltrami durante i restauri del Castello effettuati dal 1893.
Sono tornate in luce le raze, ossia i soli e le fiammelle di gusto visconteo e sforzesco, fatte realizzare da Beltrami  “a fresco” e “a mezzo fresco” da artigiani di grande perizia.  Il restauro ha consentito anche il recupero sulle pareti esterne degli edifici di decorazioni a sgraffio, permettendo di distinguere le parti originarie  tardoquattrocentesche  da quelle reintegrate da Beltrami. Sono  riapparse le tracce di due affreschi nel portico, una con architrave e decorazioni a grottesche di gusto rinascimentale, l’altra con i frammenti di uno stemma da collocarsi in età spagnola.

Sala delle Asse

Realizzata nel 1498 da Leonardo da Vinci, che ideò un pergolato di gelsi intrecciati e sorretti da forti tronchi e dalle grandi radici, la volta dipinta è stata riscoperta, dopo le dolorose vicende del Castello, nel 1893 e ampiamente restaurata dal pittore Ernesto Rusca, sotto la direzione del Beltrami stesso. La decorazione a monocromo sulle pareti all'angolo nord, considerata invece di epoca spagnola, venne coperta dall'allestimento di inizio secolo.
Durante i lavori di ricostruzione del Castello nel dopoguerra e il riallestimento dei Musei, tra il 1954 e il 1956, il monocromo venne attribuito a Leonardo e fu lasciato visibile nel progetto dello studio BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers). Unanimi critiche degli storici dell'arte sull'intervento di Luca Beltrami portarono anche alla scelta di  alleggerire il pesante restauro della volta, caratterizzata da colori molto accesi, secondo il gusto dei primi del Novecento. 
Dopo un'approfondita campagna di analisi sullo stato di conservazione delle pitture nel 2006, nel 2013 è iniziata una complessa opera di restauro che ha rivelato, nel febbraio del 2015, nuovi frammenti di monocromo sulle pareti.