La Cappella Ducale (sala XII)
Fortemente voluta da Galeazzo Maria Sforza, la cappella fu edificata da Benedetto Ferrini e Bartolomeo Gadio e affrescata da un gruppo di sei pittori tra i quali si ricordano, perché citati nei documenti, Bonifacio Bembo, Giacomino Vismara e Stefano De Fedeli. I lavori iniziarono e si conclusero nel 1473. Lo Sforza aveva fretta di realizzare la cappella, per accogliere i ventidue cantori scelti nelle corti di tutta Europa. Le pareti, sulle quali si staglia una teoria di Santi, sono decorate a pastiglia dorata con il sole raggiato, mentre le lunette conservano, molto sbiaditi, gli stemmi sforzeschi. Al centro della volta il Cristo risorto in una mandorla dorata sembra ascendere verso Dio Padre circondato da angeli. Il motivo delle guardie al sepolcro, sempre sulla volta, presenta un’iconografia nuova e inconsueta: invece di dormire, al momento della Resurrezione, i militi sembrano infatti saltare per aria, ricadendo al suolo in pose curiose. Questo singolare gusto si ritrova anche sulla volta della Cappella di San Donato, di poco successiva.