Il 26 dicembre 1476, il Signore di Milano Galeazzo Maria Sforza, figlio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, morì pugnalato per una congiura. La moglie, Bona di Savoia, si trasferì quindi nel luogo più sicuro del Castello, la Rocchetta e la fortificò con un’alta torre. La Torre di Bona, posta all’incrocio tra le ali nord-est e sud-est, consentiva così il controllo di tutto l’edificio. Oltre che di difesa, la Torre di Bona ebbe anche una funzione di carcere, come testimonia una cella chiusa da una porta dotata di spioncino, oggi visibile percorrendo le scale. Danneggiata dalle dominazioni straniere, la torre venne restaurata nell’ambito degli interventi iniziati nel 1893 ad opera di Luca Beltrami, che la rialzò e la dotò di merli.